SOS ROSARNO DOPO LA MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO COOP: LE NOSTRE DENUNCE, L’UNICO ANTIDOTO ALLA DEMONIZZAZIONE DELLA CITTA’
Qualcuno dice la verità. Qualcuno la nasconde. Qualcuno mente sapendo di mentire.
LA VERITA’, nota a tutti gli agricoltori, l’ha urlata SOS Rosarno l’11 gennaio scorso, in cinque città italiane (Roma, Livorno, Firenze, Bologna, Milano, Padova) insieme alle organizzazioni che in tutt’Italia sostengono la nostra associazione contro ogni sfruttamento in agricoltura. Lo sfruttamento di un intero territorio, quello della piana di Gioia Tauro, ad opera della Grande Distribuzione Organizzata che, facendosi forte del controllo sulla domanda, impone prezzi alla fonte bassi al punto da strozzare i piccoli produttori, non consentendo di sostenere i costi di produzione e determinando lo sfruttamento estremo della manodopera bracciantile.
UNA VERITA’, già denunciata nel 2011 e nel 2012 con mobilitazioni al Ministero dell’Agricoltura, da sempre nascosta dai big della grande distribuzione e dell’agroindustria, COOP in testa, che SOS Rosarno, con le associazioni italiane del consumo critico e dell’altra agricoltura, insieme alla rete “campagne in lotta”, ha individuato come simbolo del sistema per tre ragioni:
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si tratta dell’istanza maggiore della GDO in Italia, quella che si aggiudica la fetta maggiore del mercato;
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tra tutte, è quella che di più fa leva su un’immagine legata alla responsabilità sociale, pur praticando verso i produttori una politica dei prezzi che non consente ne equità ne giustizia;
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è la COOP che afferma da anni, dopo la rivolta del 2010, di non comprare a Rosarno.