None (TO): Una notte di dura lotta alla Safim
La Safim è un gruppo che gestisce la distribuzione dell’agroalimentare, in particolare dei supermercati Dimar, fortemente cresciuto negli ultimi anni, grazie soprattutto allo spudorato sfruttamento di lavoratori sottomessi al caporalato di pseudo cooperative. Fino a qualche mese fa in una delle cooperative si lavorava mediamente 250 ore al mese con un forfettario di straodinario di 100 €.
A maggio dell’anno scorso però i lavoratori della cooperativa Stella prendono coraggio e si organizzano col sicobas, grazie alla determinazione in pochi mesi si raggiungono condizioni contrattuali decisamente migliorative anche rispetto al contratto nazionale. Sul fronte degli autisti la situazione è peggiore, i sicobas faticano ad affermarsi, la Safim arriva persino a licenziare un lavoratore che che su Facebook si lamentava dei comportamento dei padroni.
Tra i facchini invece si crea una forza e una unità che preoccupa i padroni, fino a giungere in questi giorni a rivendicare le assunzioni di tutti i lavoratori che negli anni non hanno avuto un contratto regolare – il pagamento dei giorni di carenza della malattia – contestare l’organizzazione dispotica e parassitaria dei capi, il riconoscimento dei sicobas in tutto il gruppo Safim, il rientro, il riconoscimento di una indennità di disagio freddo, ecc..
In settimana si lancia lo stato di agitazione senza preavvisare il giorno, infatti questa notte all’una i lavoratori si danno appuntamento in alcuni punti di Torino per raccogliersi e dirigersi verso la Safim, ma la notizia è trapelata in azienda, infatti già sul percorso ci intercettano con 2 posti di blocco dei carabinieri, ci fermano, arrivano digos e ufficiali che ci avvisano che non avrebbero assolutamente tollerato alcun presidio o blocco delle merci. Infatti davanti ai cancelli ci troviamo le forze dell’ordine in tenuta antisommossa che ci aspettavano. Le minacce di arresto sono state le prime cose. Ma non hanno sortito effetto di fronte alla determinazione e al coraggio dei lavoratori che subito prendono posto per bloccare l’uscita dei camion. Da quel momento inizia un duro contrasto con i lavoratori che si buttano sotto i camion e per terra tenendosi stretti per contrastare l’azione delle forze dell’ordine che cercavano di aprire un varco per i camion. Un duro contrasto che dura fino alle 6 di mattina, quando decidono di fermare e ammanettare Salam. Sotto la pioggia battente si decide di riordinare le fila in cambio di un impegno per un incontro per le 9 e dell’immediato rilascio di Salam. Purtroppo all incontro c’è solo la cooperativa con tono di rottura, la Safim non si presenta, rifiuta ogni confronto.
E’ una prima battaglia, abbiamo imparato qualcosa in più su come organizzarci per la prossima volta. Vergogna Safim, dopo anni di sfruttamento sulla pelle e la sofferenza di centinaia di lavoratori che ti hanno arricchito, vedere quei lavoratori per terra aggrediti dalla polizia, che difendeva quanto per anni hai estorto, in nome di una presunta legalità. E’ lo spettacolo vergognoso di un sistema nel quale chi lavora soffre, chi sfrutta gode. E’ uno spettacolo che però non ha più fiato lungo, le lotte dei lavoratori presto lo capovolgeranno.
Ancora bravi e complimenti ai lavoratori che questa notte hanno combattuto con dignità e coraggio. Presto saremo di nuovo davanti a quei cancelli. La solidarietà di altri lavoratori arriverà piu forte.
I lavoratori sicobas Torino