DICHIARAZIONE D’AGADIR

Noi, Organizzazioni sindacali e movimenti contadini e sociali:
• La Federazione Nazionale del Settore Agricolo FNSA/UMT /MAROCCO
• Il Sindacato Nazionale dei Pescatori, della pesca costiera e in mare aperto
SNMPCM/MAROCCO
• La Confederazione Contadina Francese
• L’Unione dei Comitati del Lavoro Agricolo Palestinese (UAWC)
• Il Consiglio Nazionale Senegalese di Concertazione e Cooperazione dei Rurali (CNCR)
• ATTAC/CADTM Marocco
• L’associazione Milioni di Donne Rurali e l’Associazione Lotta delle Terra Tunisina
Riuniti, nel quadro del Movimento Contadino Internazionale VIA CAMPSINA ad Agadir il 13, 14 e 15 Marzo 2014, sotto lo slogan: «Per la terra e la sovranità dei nostri popoli! Nella solidarietà e nella lotta! »
Dopo aver discusso del contesto locale, regionale e internazionale, caratterizzato da:

In primo luogo, l’aggravamento della crisi capitalistica multidimensionale (crisi alimentare, ambientale, energetica, finanziaria, economica, istituzionale, d’indebitamento e di migrazione), e i tentativi dei governi di far sostenere ai lavoratori e alle lavoratrici della Terra e del Mare (contadini, poveri, operai e operaie agricoli, pescatori indifesi) e a tutte le categorie popolari il costo di questa crisi. Le politiche di austerità adottate generalizzano la disoccupazione, la povertà, la precarietà e la persecuzione degli immigrati. Tutto ciò in un periodo in cui la spesa in armamenti è aumentata, così come le guerre imperialiste condotte nel contesto della concorrenza per la spartizione delle sfere di
influenza e l’accaparramento delle ricchezze, sotto la copertura della legittimità internazionale. In secondo luogo, l’aumento della resistenza popolare e gli scioperi dei lavoratori e delle lavoratrici della Terra e del Mare, in numerosi paesi, contro le ripercussioni di questa crisi, e l’innescarsi del processo rivoluzionario nella regione araba e magrebina come conseguenza di decenni di impoverimento, di tirannia, di dominazione imperialista e di aggressione sionista.
Dopo aver focalizzato l’attenzione, in particolar modo, sulla crisi alimentare legata alle speculazioni capitalistiche mondiali sui prodotti agricoli e sull’incoraggiamento dell’industria degli agro-carburanti,  sotto la pressione delle grandi  società dell’agro-business,  in corsa per l’acquisizione di terre agricole soprattutto nei paesi del Sud.
Questa crisi alimentare ha colpito direttamente i popoli dei paesi dipendenti del Sud, a causa delle politiche imposte dalle istituzioni economiche mondiali, nonché del peso del debito. Questo è stato messo in evidenza, d’altronde, dai due sollevamenti e mobilitazioni popolari contro l’aumento dei prezzi degli alimenti che, scoppiati nel 2007, persistono tutt’ora.
Dopo aver esaminato le conseguenze degli accordi di libero scambio che contribuiscono a smantellare la produzione agricola contadina ovunque nel Mondo e specialmente nei paesi del sud, inondando il mercato con prodotti agricoli sovvenzionati, nonché imponendo un modello di agricoltura d’esportazione che esaurisce le risorse e inquina la natura.
Dichiariamo di continuare a lavorare insieme per:
Far fronte:
– Alle scelte neoliberali imposte dalle istituzioni economiche internazionali e dai governi dei paesi imperialisti per garantire gli interessi delle multinazionali e scaricare il fardello della crisi del capitalismo mondiale sulle classi popolari e sui lavoratori e lavoratrici della terra e del mare.
– Alle nuove strategie neo-colonialiste e alle guerre imperialiste che impediscono l’instaurazione della pace nel Mondo e che si fanno beffa del diritto dei popoli all’autodeterminazione politica, economica, sociale e culturale.
– Al sistema capitalistico patriarcale che genera discriminazione e violenza contro le donne.
– Al saccheggio capitalista delle risorse naturali terrestri e marittime, che contribuisce ad aggravare il fenomeno della fame che infierisce in molte regioni povere del pianeta.
– Al modello di agricoltura industriale e d’esportazione che aggrava la crisi climatica, distrugge l’agricoltura contadina, i legami solidari nel mondo rurale, esaurisce l’acqua, danneggia la terra e inquina la natura.
– Alla politica di accaparramento delle terre agricole condotta dalle multinazionali e dalle imprese locali mandatarie, nonché all’espulsione dei piccoli contadini dalle loro terre, alla distruzione dei semi locali, della biodiversità vegetale e animale e del patrimonio genetico ancestrale.
Noi  dichiariamo di  voler rinforzare le forme di  solidarietà locali,  nazionali, internazionali:
-Per una riforma agraria integrale basata sulla distribuzione equa dell’acqua e delle terre e per politiche agricole che garantiscono tutti i mezzi di produzione, nonché la sovranità alimentare e il rispetto dell’ambiente.
– Attraverso la lotta dei contadini poveri per la difesa delle loro terre e delle loro acque contro le multinazionali, quella degli operai e delle operaie agricoli per l’uguaglianza dei loro salari e per il diritto all’organizzazione sindacale, alle negoziazioni collettive e il miglioramento delle condizioni lavorative, quella dei pescatori contro il dominio delle grandi imprese capitalistiche.
– Attraverso la resistenza delle donne contro l’oppressione capitalistica e la dominazione patriarcale. Per la garanzia della loro dignità e dei loro diritto ad un’uguaglianza piena ed effettiva.
– Attraverso le lotte dei popoli per la loro sovranità e contro i piani coloniali, soprattutto in Africa.
– Attraverso la resistenza del popolo palestinese contro l’occupazione sionista.
Le organizzazioni firmatarie di questa dichiarazione sostengono le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici della Terra e del Mare in Marocco. Queste rivendicano il rispetto, da parte dello Stato marocchino, dei Diritti Umani; la liberazione dei prigionieri politici; la ratifica di convenzioni e accordi internazionali relativi alla garanzia dei diritti e delle libertà individuali e collettive. Esse, inoltre, fanno appello all’instaurazione di negoziazioni collettive con le organizzazioni sindacali e alla tutela dei diritti dei migranti sub-sahariani, allo scopo di porre fine alle campagne razziste messe in atto contro di loro.
Le partecipanti e i partecipanti esprimono il loro sostegno alle lotte dei popoli per la liberazione, la libertà, la dignità, la giustizia sociale e l’uguaglianza. E per un mondo in cui regni la solidarietà tra i popoli e in cui scompaia lo sfruttamento dell’Uomo sull’Uomo.