COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDIO PERMANENTE DI CASTELNUOVO SCRIVIA
Il Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia, realtà autorganizzata composta da braccianti e solidali, ha avanzato diverse richieste di incontro urgente con il Prefetto di Alessandria per discutere della drammatica situazione dei braccianti licenziati dell’azienda agricola Bruno e Mauro Lazzaro di Castelnuovo Scrivia al fine di ricercare soluzioni condivise e praticabili.
Nessuna risposta, se non una brevissima lettera risalente al 9 ottobre 2013, estremamente generica, ma nella quale non si dà alcuna disponibilità alla nostra richiesta d’incontro! E’ necessario un confronto DIRETTO con i lavoratori.
Le questioni ad oggi ancora aperte a fronte della vicenda Lazzaro, vicenda di grave sfruttamento ai limiti (a nostro parere ,oltrepassati!) dello schiavismo, sono le seguenti:
-
occorre trovare uno sbocco occupazionale per i 16 braccianti tuttora rimasti senza lavoro (da ben 19 mesi!), che -come gli altri loro compagni- non hanno percepito più arretrati da padron Lazzaro (le indagini sul penale, di cui si occupava Guariniello a Torino, sono state spostate a Tortona-Alessandria, e le vertenze di lavoro vanno molto a rilento) : in molti non riescono a far fronte al pagamento degli affitti , oltre a rischiare il rinnovo dei permessi di soggiorno, legato al lavoro secondo le pessime leggi italiane. Questi lavoratori sono stati impiegati per alcune settimane presso aziende agricole della zona, ma poi sono rimasti ben presto a casa. Hanno sostenuto colloqui di lavoro presso cooperative operanti nell’interporto di Rivalta Scrivia, ma le chiamate per loro non arrivano.
Non devono pagare per aver avuto il coraggio di ribellarsi, rivendicando così diritti e dignità!
2. le cause per le vertenze di lavoro di fatto sono appena partite, in grave ritardo .. e nulla si è più saputo a proposito delle impugnazioni dei licenziamenti!.. i tempi si prospettano lunghi, soprattutto se si considerano le difficoltà già esistenti per recuperare la somma spettante (27.000 euro circa) in seguito ad una causa di lavoro vinta nel marzo 2013 contro i Lazzaro; nel contempo, risulta che il medesimo lavori tranquillamente utilizzando lavoratori indiani di una cooperativa bresciana, la Work Service, risulta che faccia il raccolto, venda i prodotti e, a tutt’oggi, non sia ancora stato perseguito penalmente per le situazioni gravi create.
Cosa si aspetta?
Ci risulta altresì che allo stesso indirizzo dell’azienda Bruno Lazzaro si sia costituita unanuova società denominata Castelfresco srl, in cui i Lazzaro non compaiono, ma che hacome Presidente del Consiglio di Amministrazione tale Viarenghi Paolo, dirigente dell’associazione agricola Cia, che rappresentava i Lazzaro nei vari incontri che si tenevano in Prefettura durante la rivolta dei braccianti nell’estate 2012, e, come se non bastasse, risulta membro effettivo della Cia in una Commissione insediatapresso la Direzione Provinciale del Lavoro avente per oggetto quello di prevedere “Miglioramenti ai trattamenti previdenziali ed assistenziali nonché disposizioni per l’integrazione del salario in favore dei lavoratori agricoli”.
Insomma, insieme al danno, la beffa!
3. in conseguenza del mancato pagamento delle spettanze arretrate ai lavoratori, gli stessi nonsono in grado di pagare gli affitti (il 27 settembre ci doveva essere uno sfratto esecutivo diuna lavoratrice, che però è stato rinviato al 19/11 e adesso dovrebbe avvenire il 20/1); un al-tro sfratto, di una famiglia con un bambino di pochi mesi, dovrebbe avvenire agennaio/febbraio: INUTILE RIBADIRE CHE COME SEMPRE SAREMO PRESENTI A CONTRASTARE FISICAMENTE LO SFRATTO..NESSUNO PER STRADA, GARANZIA DI PASSAGGIO DA CASA A CASA,
CASA E LAVORO SONO DIRITTI E NON UN’ELEMOSINA!