SAN FERDINANDO (RC) – SULLA DETERMINAZIONE E LA RESISTENZA
Ieri, ancora una volta, le persone che vivono nella vecchia tendopoli di San Ferdinando hanno dato prova di grande determinazione, riuscendo a bloccare l’ennesimo tentativo di sgombero messo in atto dalle forze dell’ordine, sostenute da associazioni e sindacati.
Dopo essere stati costretti in fila indiana per ore, sottoposti all’ennesima identificazione forzata – ricordiamo che è da novembre scorso che polizia e carabinieri si dilettano in operazioni di questo tipo nell’area della tendopoli – circondati da un ingente presenza di forze dell’ordine, buona parte degli abitanti si è nuovamente opposto allo sgombero.
“È tanto tempo che lo diciamo! Noi da qui non ce ne andiamo! Non vogliamo tende ma case! Vogliamo i documenti e non il business dei campi sulla nostra pelle!”
Non si vogliono trasferire nell’adiacente fabbrica Rizzo e nella nuove tende poste lì accanto di recente. Allo stesso tempo chi è andato a vivere nella nuova tendopoli racconta quanto segue. “Qui stiamo male, nelle tende dobbiamo dormire in 12 e dopo tante promesse hanno portato solo una cucina, dove possiamo entrare in pochi, mentre qui siamo più di 500 persone! Ci trattano come bestie!”
La giornata si è conclusa con l’accordo che le persone potranno restare lì fino alla fine della stagione, e lasciare il campo tra marzo e aprile.
Questo è stato possibile grazie alla forte consapevolezza e autodeterminazione che queste persone hanno mostrato ieri, così come negli ultimi anni, nonostante le squallide e ripetute accuse portate avanti da qualche sedicente giornalista (evidentemente al soldo del potere) che invece di raccontare quanto accaduto nella giornata di ieri, ha preferito attaccare con illazioni forcaiole e infondate la veridicità del percorso di autorganizzazione di chi vive nella tendopoli e chi da anni sostiene e solidarizza con le loro lotte.
Ancora una volta vergogna!
Nel frattempo le persone continueranno ad organizzarsi e lottare per ottenere quello che vogliono, sempre più consapevoli che solo la lotta paga!
No ai campi di lavoro!
Vogliamo documenti, casa e contratti!