Saluzzo: come vanno le cose dopo la manifestazione di giovedì?
Da “Enough is Enough – braccianti in lotta Saluzzo”.
Riceviamo e pubblichiamo:
“Domenica io e due amici mentre percorriamo in auto via Torino, strada all’ingresso di Saluzzo, notiamo un esagerato presidio da parte delle Forze dell’Ordine – diverse volanti di polizia, carabinieri, vigili urbani e agenti in borghese si aggirano per le strade – e percepiamo una strana attenzione nei nostri confronti. Questo presentimento viene velocemente confermato dall’inseguimento a sirene spiegate e dal successivo fermo da parte di una vettura della Digos. Ci viene intimato di accostare all’altezza di via Torino 66 e in men che non si dica arrivano i rinforzi, ben quattro volanti di polizia, carabinieri e Digos accerchiano la nostra macchina.
Con fare molto muscolare ci viene intimato da un carabiniere in borghese di fornire i documenti di tutti i passeggeri, motivando la richiesta con un “io faccio quello che voglio, datemi i documenti e basta”. Risultato:- FERMO DI 1 ORA sotto al sole cocente. Alle ripetute richieste di spiegazioni di quanto stesse accadendo, la risposta è sempre stata: “noi facciamo quello che vogliamo”, “è un normale controllo”, “chiami pure l’avvocato che noi chiamiamo la finanza”, fino alla ridicola richiesta dopo 40 minuti: “mi faccia vedere il triangolo”.- PERQUISIZIONE CORPORALE molto invasiva, con la presenza di una poliziotta pagata per stazionare a Saluzzo dalla questura di Cuneo al fine di perquisire le ragazze- PERQUISIZIONE DEL VEICOLO in assenza di alcun avvocato presente.
Alla richiesta di spiegazioni e di un mandato, la risposta è stata: “noi facciamo quello che vogliamo”, “ma quale motivazione, noi perquisiamo e basta”, per poi citare genericamente “una legge del 1975” (supponiamo l’art. 4 della 152, ricerca di armi esplosivi e strumenti di effrazione, che però poi nel verbale non è nemmeno barrata).- Verbale, che nessuno di noi tre ha firmato, in cui hanno così motivato il fermo e le perquisizioni, senza averci nemmeno mai formulato domanda sulla motivazione della nostra presenza a Saluzzo, comune in cui alcuni di noi sono nati e altri lavorano: “SOGGETTI NOTATI TRANSITARE IN LUOGO FREQUENTATO DA STAGIONALI, ricorrendo i seguenti presupposti: VISTA LA LORO NON MOTIVATA PRESENZA IN LOCO IN QUANTO NON RESIDENTI PRESSO QUESTO COMUNE”.
Se questo è il trattamento che Saluzzo riserva a chi non ha la residenza sul suolo comunale, è evidente che ormai è in essere uno Stato di Polizia. Dopo un’ora veniamo rilasciati, perché le approfondite perquisizioni non hanno portato a nulla. Accaldati e molto incazzati per il trattamento ricevuto, parcheggiamo e iniziamo a passeggiare nell’isola pedonale e poi in Saluzzo vecchia, per renderci conto di essere pedinati, all’altezza del Belvedere deserto, da un penoso Digos con tanto di telecamera nascosta a filmarci, che in breve tempo abbiamo ridicolizzato e costretto ad andarsene. Questo esercizio muscolare della forza e dell’autorità con fare da impuniti, in una città di provincia di meno di 20.000 anime ormai presidiata da guardie in ogni angolo, oltre a essere una merda, ha delle motivazioni ben precise:- PROTEGGERE gli interessi economici e politici dei signori della frutta- GARANTIRE lo status quo, cioè un’ordine economico e sociale razzista, in cui i padroni, anche in epoca di Covid, devono poter guadagnare profitti sulle spalle di schiavi- IMPEDIRE che una bella giornata come quella di giovedì scorso, di presa di coscienza e azione diretta, si ripeta attraverso la lotta e la solidarietà. Saluzzo è oggi un Marchesato della Polizia: ribelliamoci al fianco dei braccianti contro lo sfruttamento, il razzismo, la segregazione e contro l’impunità con cui le guardie giocano a fare gli sceriffi nelle nostre strade.”
A questa testimonianza aggiungiamo aggiornamenti da chi giovedì scorso, durante la manifestazione, è finito in ospedale in seguito alle cariche della polizia: il bilancio è di 6 persone con contusioni, 5 con 5 giorni di prognosi e una con 10 giorni. E come se non bastasse, mentre il questore di Cuneo ha minacciato a mezzo stampa ritorsioni contro i partecipanti al corteo, da giovedì le forze dell’ordine presidiano costantemente l’area intorno al parco dove numerosi braccianti dormono all’addiaccio, impedendo le assemblee e intimandoli di non tornare a manifestare. In conclusione: a Saluzzo si spendono ingenti risorse pubbliche per finanziare dispendiosi presidi polizieschi e indagini sui partecipanti a una protesta, mentre nel frattempo gli sfruttati continuano a dormire in strada.
CASE PER TUTT*! alcun* solidali