LAVORATORI E LAVORATRICI DELLA TENDOPOLI DI SAN FERDINANDO CONTESTANO SALVINI

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Ieri il ministro dell’interno Matteo Salvini, in visita il Calabria, si è recato a San Ferdinando, visitando sia la vecchia che la nuova tendopoli. L’ennesima passeggiata propagandistica di un politico che vuole farsi gioco degli e delle abitanti di quegli insediamenti.
Ma i lavoratori e le lavoratrici non sono disposti a farsi strumentalizzare e, con un’azione spontanea e autorganizzata, hanno contestato il ministro gridandogli la loro rabbia e affrontandolo a parole.

Salvini e tutti coloro che alimentano il clima di odio e lucrano sulla pelle delle persone attraverso il sistema dei campi, dell’accoglienza, dello sfruttamento, li vorrebbero solo marionette.
In questo atteggiamento razzista il ministro non è diverso, in realtà, da coloro che a parole, e con grande ritorno mediatico, gli si oppongono, promuovendo marce, manifestazioni, e partecipando a tavoli con quelle stesse istituzioni che realizzano i campi- lager. Non è molto diverso da tutti quelli che, nonostante strepitino contro di lui, oggi si son ben guardati dal palesarsi a fianco dei lavoratori, mentre i pochi che davvero, da anni, lottano con loro venivano allontanati in malo modo dalla tendopoli.
Dov’ erano oggi questi paladini dei diritti dei lavoratoti? Forse era troppo scomodo esporsi in modo chiaro contro il Ministro dell’Interno, troppo compromettente.
Gli abitanti e le abitanti della tendopoli invece erano lí. Con i loro corpi e a loro voce, con una grande volontà di resistenza, e oggi hanno deciso di ricordarlo nuovamente affrontando il ministro. Ancora una volta hanno dimostrato che non hanno bisogno di guide o santi protettori, ma che il protagonismo, l’autorganizzazione e la lotta dei lavoratori e delle lavoratici non si lascia intimidire. E che non hanno nessuna intenzione di rassegnarsi.