DOPO LA REPRESSIONE, A SALUZZO ARRIVANO LE DEPORTAZIONI

Da “Enough is Enough – braccianti in lotta Saluzzo”.

Dopo il corteo del 18 giugno, nei giorni scorsi forze dell’ordine, comune e Croce Rossa gravitavano intorno al parco dove erano accampate decine di persone impiegate nelle raccolte agricole della zona, raccogliendo nomi e informazioni sui loro ingaggi. A seguito di vaghe promesse, invece di riaprire il PAS come alcuni pensavano, le autorità hanno pensato bene di deportare i braccianti africani, a piccoli gruppi, verso i comuni dove lavorano. Senza davvero assicurarsi che ad attenderli vi fosse una possibilità di alloggio degna di questo nome.

Tant’è che molti sono tornati a Saluzzo, dove però l’accoglienza, tanto per cambiare, non è stata delle più calorose: effetti personali mandati al macero e divieto di accamparsi al parco di Villa Aliberti dove erano in precedenza. L’intento repressivo e ‘dissuasivo’ è evidente, così come lo è quello di dividere i lavoratori e allontanare i solidali.

Questa vergogna non può passare impunita! Case per tutt*, strada per nessun*!

A questo link una corrispondenza per Radio Blackout con testimonianze di braccianti e solidali: