Aggiornamenti sulla situazione dei braccianti della “Lazzaro” di Castelnuovo Scrivia

Finalmente,le vertenze sindacali e le cause di lavoro dei braccianti della “Lazzaro Bruno” di Castelnuovo Scrivia sono state tutte depositate presso il tribunale di Tortona e fissate le prossime udienze a partire dal 21 settembre – ci sono lavoratori che devono recuperare somme di 20-30-40 mila euro! – mentre nulla si sa dei licenziamenti verbali e discriminatori a suo tempo impugnati, ma che ancora attendono i ricorsi in magistratura.

Le indagini della Procura della Repubblica di Torino (Pm R. Guariniello) procedono molto, ma molto lentamente… si sa che i fascicoli sono stati trasferiti presso la Procura della Repubblica di Tortona, ma nulla di più.

 

I lavoratori ex Lazzaro, terminati i tre mesi di ricollocazione con le borse lavoro previsti dalla Provincia di Alessandria, hanno attraversato settimane e mesi di grande difficoltà: oggi, alcuni di essi svolgono lavori agricoli, a giornata, presso aziende della zona, pochi altri lavorano nella logistica di Rivalta Scrivia, un buon numero è ancora senza un’ occupazione, un gruppetto è andato a lavorare nel sud della Francia dove esiste un’economia agricola molto simile a quella castelnovese, altri ancora hanno fatto temporaneamente ritorno in Marocco.

Il problema del lavoro è destinato a ripresentarsi per i più, terminati i lavori stagionali in agricoltura.

Nonostante tutto, il gruppo di lavoratori non si è disperso, ma è rimasto molto coeso.

 

Tutte le sollecitazioni e le pressioni verso le Istituzioni, la Provincia e la Prefettura, in primis, non hanno finora sortito alcun effetto; l’impressione è di trovarci di fronte al classico muro di gomma!

 

I braccianti marocchini ribellatisi l’estate scorsa stanno andando avanti grazie ai fondi raccolti dalla Cassa di Resistenza, istituita dal Presidio, e con gli aiuti delle associazioni più sensibili.

 

Nel frattempo, in piena emergenza soldi e lavoro, con molte bollette ovviamente non pagate, arrivano le prime ingiunzioni di sfratto e persino due multe da 329 euro ciascuna per “violazione delle leggi sull’immigrazione” … insieme alle prime denunce per le lotte dell’anno scorso.

 

Giungono quotidianamente da altre aziende agricole della zona, segnalazioni di casi analoghi a questo di “Lazzaro”, casi di cui stiamo raccogliendo la documentazione.

 

Nel contempo, come Presidio permanente, chiediamo a tutti di far girare il video “Schiavi mai” che ricostruisce la storia della lotta di Castelnuovo e di tenere alta l’attenzione su questa scandalosa vicenda.

 

Se le denunce dei mesi scorsi a tutti noi, le multe e gli sfratti di oggi ai nostri fratelli e sorelle migranti, sono un tentativo di intimidire i braccianti ribelli e i solidali che stanno al loro fianco, se sono un modo per fermare chi ha reso visibili le condizioni di schiavismo e di grave sfruttamento lavorativo nel tortonese (come nelle campagne di tutt’Italia), ha sbagliato i propri conti.

 

Troveranno ancora il Presidio sulla loro strada, insieme a tutti quelli che conducono lotte simili – a Saluzzo, a Rosarno, ad Alessandria, a Piacenza – a chi lotta per la casa e per il lavoro, alle associazioni e a tutti i solidali che ci sono vicini… contro mafie ed omertà. TUTTI UNITI!

 

Il Presidio, con i suoi avvocati, ha presentato ricorso contro gli sfratti e le denunce. In ogni caso, non staremo fermi, nessuno andrà in mezzo ad una strada, nessuno di coloro che hanno mostrato a tutti cosa sono coraggio e dignità, si farà calpestare.

 

Vi terremo aggiornati nelle prossime settimane, per ora chiediamo a tutti di far girare il video – presto disponibile in versione integrale su internet – e di far girare queste notizie il più possibile. La lotta continua!

 

Castelnuovo Scrivia, 25 agosto 2013

 

Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia