SCIOPERO SOCIALE: MARTINA ED EMILIANO A FOGGIA, ORGANIZZIAMOGLI UNA DEGNA ACCOGLIENZA! MOBILITAZIONE IL 29 FEBBRAIO

Il 29 febbraio il Ministro dell’Agroalimentare Maurizio Martina, insieme a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, sarà ospite dell’Università di Foggia per l’apertura dell’anno accademico. La loro presenza non è certo casuale in un territorio a forte vocazione agro-industriale, attività su cui l’Università investe notevoli risorse, a braccetto con l’agribusiness, nel contesto di un rinnovato fervore e successo per l’export di prodotti ‘made in Italy’ come il pomodoro trasformato, punta di diamante del Tavoliere. D’altronde, sia Martina che Emiliano si sono recentemente spesi, ciascuno con i propri mezzi, per ripulire l’immagine non proprio limpida dell’agricoltura italica, e pugliese in particolare: le morti in campagna e il permanere di quelle scandalose baraccopoli in cui vivono i braccianti sfruttati poco piacciono agli acquirenti stranieri. E così, individuata nella figura dei caporali l’unica causa dello sfruttamento di chi lavora sui campi, Martina ed Emiliano hanno dato il via ad una campagna che prevede, rispettivamente, misure repressive in apparenza più rigide (sequestro dei beni, equiparazione del caporalato ad un reato di mafia, controlli più stringenti a chi non aderisce ai protocolli di filiera etica), e sgomberi ‘umanitari’ per i ghetti foggiani contornati da non meglio definiti progetti di reinserimento. Inutile dire che si tratta di provvedimenti inefficaci, anzi dannosi, per gli anelli più deboli della filiera.

A Foggia, la scorsa estate, una grossa massa di lavoratori – sulle cui spalle da decenni si poggia l’economia del territorio – si è però organizzata autonomamente. Da mesi rivendicano un miglioramento reale delle proprie condizioni di vita attraverso misure che combattano alla radice lo sfruttamento: la garanzia di un giusto pagamento orario, il trasporto gratuito sul luogo di lavoro, casa, assistenza sanitaria, e l’ottenimento del permesso di soggiorno e della residenza per tutti i lavoratori, costretti a condizioni di miseria anche a causa della mancanza dei documenti. Nonostante il Ministero dell’Interno abbia dovuto ammettere le ragioni della loro lotta sul fronte dei documenti, le istituzioni locali e le organizzazioni datoriali non hanno ad oggi dato risposte concrete che si possano ritenere soddisfacenti. A fronte di proclami di sgombero e di false aperture alle richieste dei lavoratori, davanti all’ennesimo incendio che ha devastato il Grand Ghetto lo scorso 15 febbraio, la Regione per prima rifugge il dialogo. In questo scenario, la presenza del Ministro a Foggia ci pare una provocazione, perdipiù a fianco del governatore Emiliano.

Contratti, documenti, casa, trasporto, sanità: il ministro e il governatore rispondano a queste richieste prima di elogiare le attività produttive del territorio, che al momento si reggono su questi lavoratori, stanchi di promesse mai mantenute. Dopo le mobilitazioni del 4 settembre e del 4 dicembre, dopo il corteo di denuncia dell’omicidio razzista di Mamadou e del ferimento dei suoi compagni, la lotta dei braccianti a Foggia non si ferma.

Lunedì 29 Febbraio, nell’ambito dello sciopero europeo dei migranti indetto per il 1 marzo, lanciamo una mobilitazione per dare una degna accoglienza a Martina ed Emiliano.

Basta ricatti: documenti e contratti! We Need Yes!