NAPOLI: Il 25 aprile non è una ricorrenza!

La crisi economica già da qualche anno inizia a far sentire i suoi effetti sulle fasce più deboli della popolazione. Aumento dei fitti, abbassamento dei salari e licenziamenti a tappeto, annullamento delle tutele, con un generale aumento del costo della vita. A tutto questo l’U.E. da come unica risposta solo tagli e sacrifici.

Con il peggioramento delle condizioni di vita, constatiamo un generale avanzamento delle forze reazionarie che costituiscono l’ennesimo ostacolo per la creazione di un blocco di opposizione sociale che possa rovesciare il destino di migliaia di persone impoverite dalla crisi.

La guerra tra poveri è lo strumento più adatto a governo e padroni per poter dividere la popolazione sfruttata. In particolare con le accuse agli immigrati, dando loro la colpa della disoccupazione e dimenticando i processi di deindustrializzazione e delocalizzazione che le industrie attuano oggi, incentivando cassintegrazione e disoccupazione con il beneplacito dei governi centrali.

In questo scenario nuove coalizioni legate alle storiche rivendicazioni della destra si stanno formando per cavalcare questo malessere, ed in preparazione dell’imminente tornata elettorale.

In particolare la Lega Nord, abbandonando la storica linea secessionista, oggi fa un richiamo all’unità nazionale, con una campagna mediatica senza precedenti contro gli immigrati e contro i protagonisti dei movimenti sociali. Anche a Napoli Salvini, dopo decenni di calunnie contro il meridione, prova a creare un nuovo soggetto elettorale, attorno al quale raccogliere la base clientelare della destra sociale.

Accanto al partito leghista, che si propone oggi come alternativa a Renzi e al PD, si sta formando una coalizione che racchiude le componenti più estreme della destra istituzionale (come Fratelli d’Italia), e realtà che si rifanno esplicitamente al duce e al ventennio come Casapound. Un’alleanza preoccupante che farà dei fascisti del terzo millennio i veri e propri mazzieri di Salvini, che nel frattempo condurrà i propri show televisivi per alimentare l’odio contro il diverso.

A Napoli in queste settimane assistiamo ad un aumento di aggressioni dei fascisti contro militanti antagonisti e immigrati. Negli ultimi giorni si registra la notizia di un militante antifascista, aggredito a cinghiate e mandato in ospedale, con tre punti alla testa.

Questa nuova ondata reazionaria, correlata alle aggressioni delle ultime settimane, deve avere una risposta immediata. La guerra tra poveri è voluta ad hoc da chi ci governa per dividere e frammentare il fronte degli sfruttati, e per poter continuare ad avanzare con le controriforme che stanno distruggendo gli ultimi residui di diritti.

La città di Napoli non può assistere passivamente a tutto questo. Un territorio martoriato da malaffare e corruzione, dalla devastazione ambientale e dalla disoccupazione dilagante, ha trovato da tempo nella classe dirigente campana i veri responsabili del disastro a cui stiamo assistendo. Nella città Medaglia d’Oro per la resistenza, prima in Europa a liberarsi dal nazifascismo con la strenua resistenza popolare delle quattro giornate del 1943, non può accettare l’espandersi di movimenti reazionari e nazionalisti. Così come una sollevazione cittadina estirpò il germe fascista dal quartiere di Materdei nel 2009, è necessaria una nuova ondata che cacci via gli aggressori servi del potere.

La vera opposizione sociale è rappresentata dai movimenti che dal diritto all’abitare alla lotta per il salario e il reddito, dalla difesa dei territori alle battaglie per la bonifica. Gli stessi lavoratori immigrati, fianco a fianco con i loro simili italiani, hanno ottenuto grosse conquiste, denunciando le politiche di sfruttamento e precarietà a cui siamo condannati per sopravvivere.

Contro la guerra tra poveri, contro l’avanzamento della destra reazionaria, per una nuova resistenza che con la costruzione di un blocco sociale antagonista alle politiche di austerità del governo possa garantire un miglioramento generalizzato delle condizioni di vita: facciamo appello a tutte le realtà antifasciste, i movimenti sociali e di lotta, i comitati territoriali e cittadini, per dar vita ad una grande manifestazione che riporti attuali i valori della resistenza e del 25 Aprile, giorno delle liberazione dai nazifascisti.

Il 25 Aprile non è una ricorrenza! Né con Renzi – né UE – né BCE – ne con Salvini

No alla guerra tra poveri! Siamo sulla stessa barca! Cacciamo il governo Renzi!

Rete Antifascista Napoletana

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