Comunicato Stampa Comitato Antirazzista di Saluzzo

Il Comitato Antirazzista, a conclusione della conferenza stampa indetta per lunedì 3 settembre alle ore 11, presenta brevemente una serie di domande, rivolte all’amministrazione di Saluzzo e alle altre istituzioni coinvolte.

Le domande che seguono sono la sintesi delle riflessioni e del dibattito che il comitato ha elaborato a partire dall’esperienza della manifestazione spontanea del 31 agosto e della nostra presenza in presidio permanente  presso l’accampamento. 1) A fronte delle energie e delle risorse umane mobilitate per dare finalmente risposta alla domanda di dignità dei migranti sino a ieri invisibili accampati a ridosso del Foro Boario, vorremmo che le autorità del comune di Saluzzo rendessero pubblica quale sarà la durata del campo allestito tra la notte di venerdì 31 agosto e il pomeriggio di domenica 2 settembre. Alla luce dell’esperienza degli anni passati, verrà garantita una corrispondenza tra le esigenze di permanenza per lavoro e la capacità di accoglienza?

2) Chiediamo al Sindaco della città di Saluzzo e al Prefetto per quale ragione si  è dovuto fare appello all’emergenza sanitaria determinata dalle rigide condizioni climatiche degli ultimi giorni per ottenere un minimo di strutture per i migranti e perché le medesime condizioni di vita nell’incuria e nell’ abbandono non autorizzavano un intervento anche nei mesi pienamente estivi;

3) Quando dice che il problema a Saluzzo non è il razzismo ma l’emarginazione – sig. Sindaco- a cosa si riferisce? Cosa produce emarginazione? Ci sono delle responsabilità  nel ritardo con cui si è intervenuti e di chi?

4) Abbiamo sentito dire da molti degli intervenuti a lavorare che le tende, le strutture ci sono sempre state e che se non sono arrivate prima è perché nessuno le ha richieste. Corrisponde al vero?

5) Abbiamo letto che per l’anno prossimo l’accoglienza in città sarà subordinata alla previa sottoscrizione di un contratto di lavoro. Un’alta percentuale degli immigrati africani, non soltanto quelli ospitati “in condizioni ottimali”ma anche tra coloro che hanno dormito due mesi per terra, ha un contratto in corso o ce l’ha avuto nella raccolta delle pesche; sappiamo tutti che è la presenza sul territorio ad essere condizione per ottenere un contratto e non viceversa. A chi è rivolta questa dichiarazione: agli imprenditori o agli immigrati?

6)  condividendo la tesi che l’accoglienza non deve essere onere solo del comune di Saluzzo non ritiene che di fronte all’indifferenza e all’inerzia di altri enti ed istituzioni, è comunque motivo di responsabilità politica e solidarietà umana farsi carico del problema?

7) A che cosa va addebitato il cortocircuito istituzionale tra Comune e Prefettura?

8) Non ritengono le istituzioni che i ritardi e le inefficienze costituiscano una grave violazione dei diritti dell’uomo?

 

Alleghiamo di seguito i dati reali registrati nella notte alla presenza dei Carabinieri in occasione dell’ingresso dei migranti nelle tende:

 

176 persone sono registrate durante l’assemblea dei manifestanti del 31 agosto.

Il 1 settembre, dopo l’allestimento della tenda Alpini di Rifreddo 66 persone hanno trovato riparo e quindi sono rimaste fuori 36 persone. Alcune di queste hanno dormito al Ratatoj e all’addiaccio.

Il 2 settembre, dopo il montaggio della struttura di privato di Pagno il conto, delle persone che potevano trovare riparo, oltre a quelle ricoverate in precedenza, era di 80.

Al 3 settembre la situazione è la seguente:

76 tendone Pagno (verrà smontato il 9 ottobre)

66 tenda Rifreddo (verrà smontato il 20 settembre)

12 tenda verde

10 tenda piccola marrone

20 nelle due tende CRI (verranno smontate entro una settimana dall’allestimento)

Totale 184