Ancora sulla filiera “etica”: la menzogna della Princes decantata dal Corriere.

Vergognoso il Corriere della Sera, che d’altronde non smentisce la sua vocazione di giornale al servizio dei padroni. Sono anni che la Princes, la più grande fabbrica di trasformazione del pomodoro in Europa, prova a raccontare la favola della produzione etica, ma sappiamo benissimo che le cose stanno altrimenti. Non solo le certificazioni sono nè più e nè meno che carta straccia, rilasciate sulla fiducia dietro corresponsione di denaro, ma l’idea che la produzione meccanizzata sia libera dallo sfruttamento è semplicemente ridicola. Per raccogliere a macchina ci vogliono meno lavoratori, ma questi vengono impiegati alle medesime condizioni di chi lavora a mano: contratti mai rispettati quando non del tutto assenti, nessuna garanzia di trasporto o alloggio a carico dei datori. Perdipiu chi lavora nella fabbrica della Princes racconta di numerose inadempienze contrattuali. E i camionisti sono sottoposti ad attese non remunerate fino a 24h, perchè l’azienda specula sul peso del prodotto alla consegna puntando a ridurlo sotto al sole. Ammesso che sia ‘meno peggio’, non significa comunque che sia buono e giusto.

https://www.corriere.it/economia/18_settembre_11/princes-pomodoro-etico-100percento-cosi-inglesi-battono-caporalato-6f8b5158-b5f2-11e8-ab7a-628da4bad542.shtml