Casa del Rifugiato – Bari: La beffa del Piano casa di Renzi, senza residenza né permesso di soggiorno

Dalla Casa del Rifugiato – Bari. Ancora una volta le esigenze e bisogni basilari delle persone si scontrano con le leggi ingiuste dei governi e delle istituzioni competenti. Dopo una serie di mobilitazioni, di incontri con la Prefettura e, appena qualche settimana fa, col sindaco di Bari Decaro, credevamo che il problema della residenza al fine di ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno si potesse risolvere. E invece non è così.

Come riportato da una delibera della Prefettura di Bari – Ufficio immigrazione del 23 maggio scorso, gli extracomunitari senza fissa dimora possono ottenere la residenza in una via virtuale ‘Via Città di Bari’, previa “fornitura all’ufficio anagrafe degli elementi necessari allo svolgimento per gli appositi accertamenti per stabilire l’effettivo domicilio”; in altre parole è necessario dimostrare la presenza e il legame sociale che si ha col territorio.

In questi giorni abbiamo provveduto a costituire un’associazione insieme ai ragazzi e ragazze di ‘Rivoltiamo la precarietà’; ci siamo recati al Comune per avviare l’iter di concessione della residenza. Tutto questo però si è scontrato con l’art. 5 del Piano casa del Governo Renzi. Gli spazi in cui si vive abusivamente, cioè occupati, non possono considerarsi domicili per il rilascio della residenza.

Oggi abbiamo assistito non solo all’inganno, ma anche alla beffa. Siamo stati costretti ad entrare nella Casa del Rifugiato sul lungomare di Bari perchè, in quanto aventi diritto, non ci era garantiva la seconda accoglienza; per noi non era possibile stazionare per strada e nei giardini. Stiamo recuperando la struttura abbandonata per far sì che risponda alle basilari esigenze di una casa: dalla presenza della corrente elettrica (grazie ad un generatore) ad una fontana per l’approvvigionamento di acqua potabile, fino alla disinfestazione. Il tutto grazie anche all’autofinanziamento e alla solidarietà della cittadinanza.

Vorremmo che l’inclusione sociale fosse ad opera anche delle istituzioni, ma ancora una volta tutto questo non corrisponde alla realtà. Per questo chiediamo immediatamente al Sindaco di Bari di mobilitarsi affinché ci venga riconosciuto il domicilio in via De Tullio 1 per ottenere la residenza in via Città di Bari per provvedere (finalmente) al semplice rinnovo del permesso di soggiorno per stazionare regolarmente e circolare liberamente. Noi non vogliamo assolutamente rimanere in Italia in forma irregolare. Siete voi che ci rendete la vita sempre più precaria e da clandestini.

Mercoledì 30 luglio saremo di nuovo in piazza. Chiediamo a tutti e tutte di partecipare, grazie!

Gli e le abitanti della Casa del Rifugiato